I titoli di stato sono obbligazioni a tasso fisso o variabile che vengono emesse da uno Stato sovrano.
I titoli di stato sono obbligazioni emesse da uno Stato sovrano. L’emissione di titoli di stato da parte di una nazione è finalizzata a rifinanziare il debito pubblico esistente, ma anche a reperire risorse per investimenti in infrastrutture ed in generale per la copertura delle spese a partire dagli stipendi da pagare ai dipendenti del pubblico impiego.
Più uno Stato è giudicato solvibile, minori saranno i tassi di interesse che dovrà pagare agli investitori che acquistano le tranche di titoli del debito pubblico collocate sul mercato.
In Italia ad emettere i titoli di stato è il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un apposito calendario programmato di aste.
Sono titoli di stato italiani a tasso fisso i Bot, i Btp e i Ctz, mentre sono titoli di stato a tasso variabile i Cct ed i Ccteu – Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso euribor.
Il valore nominale in ambito economico e finanziario è quel prezzo teorico associato ad un bene, ad una valuta ed in generale ad un titolo.
Il valore nominale in ambito economico e finanziario è quel prezzo teorico associato a un bene, una valuta o un titolo. Il valore nominale si contrappone al valore reale del bene che è il suo prezzo di mercato.
Ad esempio una banconota da 100 euro ha un valore nominale di 100, ma poi il suo valore reale sul mercato dipende dalla quantità di beni acquistabili che varia in funzione dell’andamento dell’inflazione.
Per uno strumento finanziario invece il valore nominale è quello attribuito in fase di collocamento dall’emittente. Anche le azioni hanno un valore nominale che di norma è diverso da quello di mercato. Così come ci sono titoli rappresentanti il capitale di rischio che sono privi dell’indicazione del loro valore nominale.
Vendita allo scoperto, o short selling, è un’operazione finanziaria di tipo speculativo.
La vendita allo scoperto, detta anche short selling, è un’operazione finanziaria che prevede la vendita e poi l’acquisto con fini speculativi di uno strumento finanziario.
Con lo short selling prima si vende il titolo e poi lo si compra. Con la vendita allo scoperto di un titolo si scommette infatti sul calo che se non si verifica porta l’investitore a conseguire una minusvalenza nel momento in cui chiude la posizione.
Lo short selling su titoli, su indici e in generale sugli strumenti finanziari può essere effettuato anche in leverage che sta ad indicare il cosiddetto effetto leva. Sulla regolamentazione delle vendite allo scoperto vige una normativa ed una disciplina che varia da Paese a Paese.
Con la volatilità si definisce il grado di variazione di prezzo nel tempo di uno strumento finanziario.
Con la volatilità in ambito finanziario, economico e borsistico, si definisce il grado di variazione dei prezzi nel tempo di una variabile macroeconomica, di un titolo quotato o di un indice.
Più ampie sono le oscillazioni dei valori nel periodo di osservazione preso a riferimento, maggiore sarà la volatilità. Quando sul mercato azionario dominano le fasi speculative la volatilità dei prezzi dei titoli è decisamente più alta rispetto alla media.
La volatilità rappresenta un fattore intrinseco per una Borsa dove viene negoziato il capitale di rischio. Le variazioni di prezzo dei titoli non rappresentano un fattore negativo, ma anzi spesso una caratteristica che rende il mercato azionario appetibile per il cosiddetto trading, ovverosia per l’apertura e per la chiusura da parte degli investitori di posizioni al rialzo e/o al ribasso in un tempo relativamente breve.
Wall Street è una delle più importanti strade di New York con la quale si identifica il sistema finanziario a stelle e strisce.
Wall Street è una delle più importanti strade di New York a Manhattan. E’ infatti di un’arteria viaria famosa per ospitare la sede della Borsa americana. Con Wall Street in tutto il mondo non si intende semplicemente la sola Borsa statunitense, ma tutto quello che è il vasto ed intricato sistema finanziario a stelle e strisce.
Quella di Wall Street è la piazza azionaria e finanziaria più influente del mondo in quanto sono quotate le più importanti società del mondo che forniscono beni e servizi a milioni di persone negli Stati Uniti e all’estero.
Trattasi di grandi multinazionali nel settore dei beni di consumo non durevoli come i generi alimentari e i farmaci, ed in quelli durevoli come le auto, i dispositivi elettronici, i computer e i telefonini.
Warrant, strumento finanziario col quale il possessore ha il diritto ma non l’obbligo a sottoscrivere entro una data prestabilita un’altra attività finanziaria ad un prezzo prefissato.
Un warrant è uno strumento finanziario col quale il possessore ha il diritto ma non l’obbligo a sottoscrivere entro una data prestabilita un’altra attività finanziaria a un prezzo prefissato che in gergo viene definito prezzo d’esercizio o ancor meglio in inglese strike price.
L’emissione di warrant da parte di una società quotata rappresenta una pratica comune per aumentare il capitale sociale con scadenze differite. Il warrant può essere infatti esercitato per sottoscrivere nuove azioni sulla base di un rapporto prefissato e fino a una specifica data che corrisponde a quella di scadenza del warrant stesso.
Al pari delle azioni i warrant sono quotati dall’emissione e fino alla loro scadenza su un mercato regolamentato.
Zero coupon è il termine inglese diffusamente utilizzato per definire specifiche tipologie di obbligazioni.
Zero coupon è un termine inglese diffusamente utilizzato nel campo delle emissioni obbligazionarie. Un titolo obbligazionario si dice infatti zero coupon quando non distribuisce periodicamente delle cedole, ovverosia quando non paga interessi.
Nonostante questo un’obbligazione zero coupon matura gli interessi nel tempo dati dalla differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione che è sempre sotto la pari.
Ad esempio il Bot – Buono Ordinario del Tesoro – è un titolo di Stato italiano zero coupon. Anche il Ctz è un titolo di Stato zero coupon che presenta le stesse caratteristiche del Buono Ordinario del Tesoro, ma che ha una scadenza pari a 24 mesi dall’emissione.